La basilica di San Salvatore sorge a Brescia, all'interno del complesso di Santa Giulia. Fondata nel 753 come chiesa del monastero femminile di San Salvatore, nel corso dei secoli fu più volte rimaneggiata ed entrò a far parte del nuovo complesso, la cui chiesa dedicata a Santa Giulia fu terminata nel 1599. Fa parte del sito seriale "Longobardi in Italia: i luoghi del potere", comprendente sette luoghi densi di testimonianze architettoniche, pittoriche e scultoree dell'arte longobarda, iscritto alla Lista dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO nel giugno 2011.

Storia

Il monastero e la sua chiesa furono fondati nel 753 dal duca di Brescia Desiderio, futuro re dei Longobardi, e da sua moglie Ansa, che misero a guida del complesso la figlia Anselperga come prima badessa; la cripta fu realizzata nel 759-760, all'interno della quale furono collocate le reliquie delle sante Giulia, Sofia, Pistis, Elpis e Agape, e dei santi Ippolito e Pimenio. Nel 763 la basilica e l'annesso monastero furono consacrati da Papa Paolo I con una solenne cerimonia. Già nel secolo successivo e poi ancora in quelli seguenti fu ampiamente rimaneggiato e arricchito, tanto che al caratteristico stile longobardo si sono aggiunte numerose altre tipologie architettoniche.

La chiesa si presenta a tre navate, in cui sono state utilizzate colonne romane preesistenti, senza abside e senza facciata; si tratta di un rifacimento datato intorno al IX secolo dell'edificio voluto originariamente da re Desiderio, a una navata e tre absidi. A sua volta la basilica sorge su una precedente domus di epoca romana risalente al I secolo d.C.. Sono inoltre visibili le fondazioni di una chiesa ed un complesso monastico più antiche, ovvero il monastero dei Santi Michele e Pietro.

Architettura

Del nucleo originario si conserva la struttura a tre navate scandite da colonne e capitelli in parte di età classica e reimpiegate nel nuovo edificio, in parte di manifattura bizantina, in parte creazione originale in loco. La chiesa, con transetto a tre absidi, era interamente decorata da stucchi e affreschi, tanto da costituire, insieme al Tempietto di Cividale, uno dei più ricchi e meglio conservati apparati ornamentali dell'Alto Medioevo. In gran parte perduta la decorazione della cripta, anch'essa a tre absidi, si è parzialmente conservato il corredo liturgico marmoreo.

All'interno di San Salvatore si possono ammirare affreschi di Paolo da Caylina il Giovane e Floriano Ferramola, nonché alcuni affreschi risalenti all'epoca carolingia. Il coro delle monache, costruito nel 1466, diverrà presbiterio nel XVI secolo. A destra dell'ingresso è situata la cappella ricavata alla base del campanile, rivestita all'esterno e all'interno dal ciclo delle Storie di sant'Obizio dipinte dal Romanino tra il 1526 e il 1527. Sul lato opposto si apre la cappella della Vergine, interamente decorata dal ciclo delle Storie della Vergine e dell'infanzia di Cristo dipinto dal Caylina dopo il 1527 e conservato integralmente. La cappella di San Giovanni Battista, attigua a est, conserva invece parte delle Storie di san Giovanni Battista, ciclo ad affresco eseguito da un maestro lombardo del XIV secolo. Di Floriano Ferramola, invece è il San Michele Arcangelo affrescato a destra dell'ingresso principale, sulla ex facciata della chiesa.

Nell'ultima cappella della navata sinistra è invece esposto il gruppo delle terrecotte architettoniche provenienti dalla stessa chiesa e originariamente parte di un qualche apparato monumentale, mentre in più punti della chiesa sono raccolti i marmi longobardi frammentari che costituivano l'originale arredo liturgico.

Note

Bibliografia

  • Andrea Breda, Architettura e apparati decorativi nel Basso Medioevo, in Renata Stradiotti (a cura di), San Salvatore - Santa Giulia a Brescia. Il monastero nella storia, Milano, Skira, 2001.
  • Pierluigi De Vecchi, Elda Cerchiari, L'arte nel tempo, Milano, Bompiani, 1991, ISBN 88-450-4219-7.
  • Gaetano Panazza, Adriano Peroni (a cura di), 2: La Chiesa di San Salvatore in Brescia, in Congresso di studi sull'arte dell'alto Medioevo, Milano, Casa editrice Ceschina, 1962, SBN IEI0003504.
  • Fiorella Frisoni, Gli affreschi di Paolo da Caylina e di Romanino, in Renata Stradiotti (a cura di), San Salvatore - Santa Giulia a Brescia. Il monastero nella storia, Milano, Skira, 2001.
  • Elena Lucchesi Ragni, Ida Gianfranceschi e Maurizio Mondini (a cura di), Il coro delle monache - Cori e corali, catalogo della mostra, Milano, Skira, 2003, ISBN 88-8491-533-3, OCLC 52746424, SBN VEA0154252.

Voci correlate

  • Chiesa di San Salvatore (Spoleto)
  • Monastero di Santa Giulia
  • Cunimondo II da Sirmione

Altri progetti

  • Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di San Salvatore

Collegamenti esterni

  • Italia Langobardorum. Centri di potere e di culto (568-774 d.C.), candidatura alla Lista dei patrimoni dell'umanità UNESCO:
    • Il sito ufficiale della candidatura, su italialangobardorum.it. URL consultato il 03-10-2008 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2016).
    • La descrizione dei siti sul sito del Ministero per i Beni e le Attività culturali (PDF) , su beniculturali.it. URL consultato il 03-10-2008.
    • (EN) La candidatura sul sito dell'Unesco, su whc.unesco.org. URL consultato il 03-10-2008.
  • Santa Giulia sul sito Brescia Musei, su bresciamusei.com. URL consultato il 15 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2008).

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